URBAN ARENA. Street Art goes to Macro.


In questo periodo al MACRO, Museo d'Arte Contemporanea di Roma è possibile vedere l'evento URBAN ARENA, un progetto espositivo per dare visibilità alla STREET ART. Teatro dell'evento è la nera terrazza del museo, aperta liberamente al pubblico. Il progetto, iniziato a ottobre 2012, è articolato in TAPPE, in cui vengono invitati diversi STREET ARTIST a fare "UN PEZZO" nelle pareti della stessa terrazza o degli edifici che si affacciano su di essa.
Abbiamo trovato questo connubio tra la STREET ART e un'ISTITUZIONE MUSEALE molto interessante, decidendo di contattare la struttura con qualche domanda:


● In che modo sono stati scelti gli street artist Bros, Sten e Lex, e Ozmo?
-Una delle prime iniziative del Direttore Bartolomeo Pietromarchi appena insediato, circa due anni fa, è stata URBAN ARENA, un progetto ideato in più tappe per dare visibilità alla street art, uno dei movimenti più attivi degli ultimi tempi. La prima tappa del progetto ha coinvolto nella primavera 2012 Bros e Sten e Lex, la seconda invece, a ottobre scorso, Ozmo. Gli artisti sono stati invitati in quanto esponenti tra i più interessanti e attivi, e che nel corso degli anni si sono avvicinati al contesto istituzionale facilitando l’accreditamento dell’arte urbana come uno dei linguaggi artistici più caratteristici della contemporaneità.

● Qual'era l'obiettivo di questi interventi, e che tipo di STREET ART si voleva raccontare?
-L’obiettivo del MACRO è quello di dare spazio e visibilità a un linguaggio ancora non pienamente riconosciuto come arte, senza però snaturarne l’identità o interferire con le consuete dinamiche di lettura e interpretazione degli interventi di questo tipo. 

● Che cosa desideravate trasmettere allo spettatore, e quali erano secondo voi le aspettative dello spettatore?
-Tra gli obiettivi principali del progetto URBAN ARENA c’è quello di avvicinare il pubblico a una forma d’arte che ancora oggi risulta di non facile lettura, sulla scia di precedenti di grande valore come l’iniziativa “Street Art” della Tate Modern, in occasione della quale tutta la facciata del museo inglese è stata teatro di grandi interventi. Soprattutto in Italia, le forme d’arte urbana hanno difficoltà ad entrare nei musei e nelle istituzioni, ma URBAN ARENA ha ricevuto dal pubblico feedback davvero entusiasmanti.

● Ora che la street art è venuta in contatto con una struttura come la vostra, volete proseguire in questa ricerca, e far entrate la street art nella programmazione abituale degli eventi del Macro?
-Il progetto URBAN ARENA prosegue anche se a breve non sono in programma altri interventi, sempre cercando di coinvolgere anche spazi altri.

● La street art, che per sua natura è un'espressione legata alla dimensione urbana, non viene "snaturata" chiudendola in un museo?
-Il progetto è stato appositamente ospitato negli spazi della terrazza, un’area sopraelevata del museo che si presenta come autenticamente “pubblica” e “urbana”. Si tratta infatti di uno spazio liberamente percorribile dal pubblico senza bisogno di pagare il biglietto, luogo di raccordo e transito per il quartiere e i suoi abitanti. Gli artisti non hanno lavorato solo sulle mura del museo, ma anche su alcune pareti appartenenti ad edifici vicini, rispettando così a pieno il carattere urbano degli interventi di street art.


Il progetto URBAN ARENA, pur con un apprezzabile intento di mantenere integro il concetto della STREET ART, racconta in realtà un linguaggio artistico che è già un po'  discosto dall'idea con cui è nato, poiché se ne perdono un po' i presupposti SOCIALI, l'EFFETTO SORPRESA,  e l'intento PROVOCATORIO.
È anche vero che la STREET ART che viviamo oggi non è più quella di una volta, poiché l'attenzione di istituzioni, media, e le varie influenze ne hanno immancabilmente snaturato il CONCETTO INIZIALE che metteva in luce un valore più SOVVERSIVO e di DENUNCIA, mentre ora prevale un linguaggio già DIVERSO, più "ARTISTICO" e istituzionale, ma comunque non meno importante. Anche gli ARTISTI street  che finora hanno partecipato all'evento,  sono già presenti in diverse gallerie e in importanti collezioni.

È comunque un considerevole passo avanti il fatto che anche l'ITALIA dìa credito e visibilità a questo linguaggio che rappresenta appieno il nostro tempo, sicuramente molto più di altre realtà artistiche.
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STEN e LEX
Colletivo lui+lei, noti nelle strade di Roma attraverso i loro stencils, a partire dal 2001,  e già dal 2006 fanno parte di varie esposizioni in galleria. Il loro linguaggio è accattivante e moderno, riproducono grandi immagini fotografiche con la tecnica dei RETICOLI GRAFICI in bianco e nero, godibile da lontano come un ritratto foto-realistico.
Per il Macro realizzano un ritratto con tracciato grafico a losanghe, ricoprendo un'intera parete.

BROS
Daniele Nicolosi, in arte BROS, classe 1981, nasce a Milano dove tutt'ora vive e lavora. Il suo stile è riconoscibile per i grandi PUPAZZETTI contornati da una grossa LINEA NERA, molto colorati, e dagli occhi come due trattini.
Negli anni ha modificato il suo stile divenendo più concettuale. Per il Macro invade la vetrata che ricopre la hall del museo, con un gigantesco colorato uragano, apprezzabile principalmente dall'interno del museo, dove si può notare l'effetto della luce colorata che pervade tutto l'ambiente.

OZMO
Gionata Gesi in arte OZMO, fa parte della scena milanese di cui assorbe tutto il gusto. In galleria già dal 2001, il suo lavoro si basa su un disegno pittorico, con tratto nero, dalle reminiscenze un po' RETRÒ, riproducendo soggetti iconografici.
Per URBAN ARENA invade la grande parete di un palazzo adiacente la terrazza con il  soggetto della PIRAMIDE SOCIALE capitalista , con rivisitazioni sul tema  e una grossa scritta "IN ART WE TRUST"...
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"URBAN ARENA"
fino al 29.12.2013

Museo MACRO / via Nizza 138 ROMA.
da martedì a domenica, dalle 11:00  alle 21:00 
Ingresso libero dal bar / ristorante, o accessibile anche dal Museo.

Evento organizzato in collaborazione con la Galleria Edieuropa QUI Arte Contemporanea e lo 
Studio Fabio Mauri, Associazione per l’Arte L’Esperimento del Mondo.

http://www.museomacro.org/it/urban-arena

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