Nel variegato paesaggio moda contemporaneo gli stilisti hanno provato tutti i materiali possibili, dal sughero alla plastica, dal metallo alla carta, così per trovare nuove vie di ricerca si affidano alla tecnologia. La stampa è quella che la fa da padrona in diverse collezioni divenendo protagonista in gran parte dei capi. Le nuove tecniche non conoscono confini tra i materiali aprendo nuove vie di ricerca e dando vita ad un crescente e ricorrente utilizzo di stampe che riproducono le textures dei materiali ad effetto trompe l'oeil.
Tendenza già conosciuta in passato se si pensa ad esempio che l'effetto mattone utilizzato da JC de Castelbajac era già stato utilizzato da Moschino nel 1997, o l’ effetto legno utilizzato da RODARTE che richiama l’ effetto ligneo di alcuni tessuti pesanti che Givenchy utilizzò negli anni ’60.
Quello che fa la differenza con le nuove tecnologie è che si è arrivati ad una precisione praticamente fotografica, che permette di riprodurre materiali creando un effetto ottico di grande impatto. Abbiamo la possibilità così di indossare un vestito di marmo, grazie alla incredibile collezione di Jill Sander, o mascherarci da asfalto e tombini con i capi di Hussein Chalayan, avere un vestito di pietra pescato tra le proposte di Vivienne Westwood o di Stine Goya, o portare in giro una borsa di cemento firmata Gucci.
Insomma tutti i più grandi nomi fanno uso della stampa iper-realista per creare collezioni più materiche, qualche volta impigrendosi un po' scegliendo un design sempre più semplice e basic, relegando alla stampa il carattere e senso di un capo o un accessorio.
Ecco che per strada camaleonti urbani giocano al mimetismo che fa scomparire tra gli edifici e rende parte stessa della città, un NEW CAMOUFLAGE ironico e divertente, fatto per stupire più che per scomparire.
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