DESIGN STAR SYSTEM vs COMPANY


Il PANORAMA DEL DESIGN CONTEMPORANEO è in gran parte mosso dall'attività delle DESIGN STARS, quei progettisti molto FAMOSI e super-POPOLARI, che passando da un progetto all'altro senza sosta, restano sempre sulla cresta dell'onda mediatica. Le aziende che riescono a pagare i loro caché astronomici, possono vantare un "GRANDE" nome in catalogo e cavalcare l'onda pubblicitaria.

Tante situazioni diverse si intersecano in un sistema complesso e sfaccettato come quello del design, e le moderne COMPANIES devono tenere conto di
diversi aspetti e confrontarsi con tante realtà che esulano dal carattere prettamente estetico e creativo, scendendo spesso a COMPROMESSI. Infatti un OGGETTO BELLO E FUNZIONALE, non è per forza l'obiettivo principale dell'azienda, e la CREATIVITÀ e ORIGINALITÀ non sono le uniche motrici delle nuove tendenze e dei nuovi prodotti. Quello che invece si cerca in ogni caso è LA PRIMA PAGINA e la PUBBLICITÀ che ne segue, ed è così che la mossa più gettonata è quella di rivolgersi a designers di "GRIDO".

Gli star-designers, dal canto loro, con le loro "grosse personalità", più che mettersi a disposizione delle ditte produttrici, impongono il loro SEGNO PERSONALE, sempre lo stesso, senza badare affatto all'IDENTITÀ AZIENDALE: prodotti di diverse aziende, realizzati dallo stesso designer sembrano TUTTI UGUALI  tra loro!
Ma pare che questo fatto alle aziende stia bene, in vista soprattutto del suddetto ritorno di stampa, anche se non sempre si ha un rientro favorevole per della ditta, che dopo una notorietà momentanea, talvolta, alla lunga non  gode di un vero profitto. Il fatto di avere cataloghi, vetrine, e prodotti che sembrano sempre gli stessi, dipende forse dal fatto che le aziende non sono interessate ad OFFRIRE un prodotto ORIGINALE che si differenzia dalle altre, ma vogliono legare l'azienda ad un NOME, ed in ciò il sistema design è sempre più SIMILE al SISTEMA MODA.

Questo ci fa pensare ad aziende in balia del vento "trendereccio", senza solide finalità, mentre a noi piace invece pensare al design come qualcosa di CONCRETO, stabile, e che dovrebbe essere fatto per accompagnarci per MOLTI ANNI di vita nella nostra casa, e il cui STILE resta attuale anche dopo decenni da quando è stato prodotto.

Ci chiediamo che fine ha fatto l'IDENTITÀ delle aziende, che sono i pilastri del design italiano -e non-, che avevano inventato il design come cultura, seguendo profondi valori estetici e progettuali, poiché avevano come obiettivo quello di MIGLIORARE il modo di abitare, trovare soluzioni ORIGINALI per la casa, e vantavano con orgoglio il fatto di essere UNICHE e proporre quindi PRODOTTI UNICI. Il fatto poi da parte di un cliente di scegliere un'azienda piuttosto che un'altra era una scelta dettata proprio da una PREFERENZA DI STILE, in quanto questa proponeva un'IDEA di arredamento e di LIFESTYLE molto chiara e definita.

Ma nei fatti, oggi, non è più così. Le aziende sono INTERCAMBIABILI tra loro, e rivolgersi a una piuttosto che un'altra è purtroppo assolutamente INDIFFERENTE.

Di seguito vi proponiamo alcuni esempi di produzioni di alcuni designers tra i più famosi estremamente simili da un'azienda all'altra.

JAIME HAYON
Le sue collaborazioni con le aziende portano alla realizzazione sempre della stessa categoria di oggetti, in cui forma e sostanza variano di poco, alternando solo materiali e finiture, e che guardandoli insieme, non identificano affatto l'azienda, ma soltanto il designer, quasi come fossero tutti appartenenti ad un'unica casa produttrice.


KARIM RASHID
I suoi prodotti arrotondati, a colori saturi -in genere accostati a contrasto- sono realizzati secondo  la tipica impronta stilistica  "GLOBULARE" facendoli sembrare appartenenti ad un'unica collezione di prodotti, pur essendo realizzati da aziende diverse.


PHILIPPE STARCK
Uno dei designer più importanti della nostra epoca, vanta una produzione immensa, con oggetti iconici di indubbio valore stilistico. Tra i tanti prodotti disegnati ci sono alcuni mood di segno che si ripetono, da un prodotto all'altro, da un'azienda all'altra.


FABIO NOVEMBRE
Propone ripetutamente gli stessi "MOTIVI" e gli stessi mood progettuali (come l'idea del calco) riportandoli da un'azienda all'altra, tanto che diviene davvero arduo anche per gli addetti al mestiere collocare un prodotto relativamente alla azienda produttrice.

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