HACKING DESIGN


Lo spiraglio della creatività si sta sempre più assotigliando, perso nel MIX dell'arredamento, dove c'è sempre posto per un pezzo vintage, e per qualcosa di CUSTOMIZED, o per un tocco esotico. Si ha sempre più il desiderio di avere un po' di tutto ma niente in particolare. Il mercato rispecchia sempre più questa instabilità, ed è poco definito, e infine si per andare sul sicuro scegliendo qualche pezzo di design già visto, datato, classico. 

Una interessante tendenza, l'HACKING DESIGN, sta prendendo piede in questo periodo: è quella in cui si prende un mobile, un oggetto, e non lo si usa così com'è, ma si fa un intervento per REINTERPRETARLO, e renderlo in qualche modo un'altra cosa. L'operazione è diversa dal riuso o dalla customizzazione. Il processo può essere definito HACKERAGGIO, in quanto si "VIOLA" uno o più progetti per convertire, distruggere e riassemblare il vecchio e stantio design secondo nuovi stili e gusti.
A volte il processo parte da pezzi recuperati, ricercati pezzi d' epoca, o nuovi di popular design, ma il processo porta alla fine a NUOVI OGGETTI, dalla natura nuova, che giocano e rompono con gli schemi classici del BON TON, per dei pezzi che tradiscono la loro origine, mantenendo caratteristiche e linee degli oggetti genitori, ma convertendo e trasformando la loro forma, in oggetti HACKERATI.

La cosa interessante è che l'HACKING design denota un nuovo punto di vista, che mette in luce la natura formale dell'oggetto NON ASSOLUTA, ma che può essere manipolata, modificata secondo nuovi crismi per adattarsi a tempi e modi d'uso differenti dall'originale. La soluzioni di hacking design si discostano dal semplice DIY da bricolage, poiché hanno come obiettivo quello di convertire la natura stessa dell'oggetto. Restano le profonde radici nel classico, si mescola e si mixa con altri oggetti, ma la sua FUNZIONE non è persa, solo diversamente SPERIMENTATA, secondo un approccio originale, e che si discosta dal precedente utilizzo, facendolo divenire un oggetto altro.

PIET HEIN EEK
Tutti i mobili della serie SCRAPWOOD sono realizzati con tecniche totalmente tradizionali. Il progetto è basato sull’utilizzo di materiali di recupero, rivendicando un ruolo centrale del lavoro manuale qualificato e del riuso delle materie prime, nella produzione. 
Il suo concept è al tempo stesso ecosostenibile e avanguardista. Prendendo delle doghe in legno dismesse, a cui viene tolta in parte la patina della sua vita precedente, si creano degli intarsi e combinazioni di colori e finiture -se presenti- che danno ad ogni oggetto un aspetto composito e ricercato, sempre differente e unico. Vengono creati dei semplici pezzi domestici come sedie, tavoli, credenze; la fascinazione e la storia dell'oggetto è raccontata da ogni sua parte e dal modo in cui queste si armonizzano tra loro; un'interessante procedimento che ci propone un vecchio nuovo design, sempre più destrutturato.
http://www.pietheineek.nl

MARTINO GAMPER
A metà strada fra designer e artista, MARTINO GAMPER (italiano di nascita, londinese d' adozione) propone una vasta gamma di progetti e ricerche  che giocano e trasformano il classico design in tutt'altro, fra scultura e nuova seduta estrema, il suo lavoro irride e trasforma il design in una ricerca sempre aperta e creativa. La sua ricerca 100 chairs in 100 days rimane un operazione fra le più interessanti e dissacranti degli ultimi tempi.
http://martinogamper.com/

JAMES PLUMB
Designer londinese, anch'egli effettua operazioni in bilico fra design e arte. Propone un hacking, o come lui lo chiama, "ASSEMBLAGE" mixando e trasformando stereotipi dal gusto classico e noioso, in oggetti che suggeriscono e raccontano nuove storie. Frutto di un modo di lavorare sfrontato e irridente, DISTRUGGENDO sedute, si mantiene solo lo scheletro per RICREARE una seduta con materiali contemporanei, creando equilibri differenti, che giocano e trasformano ciò che di classico rimane nei suoi pezzi, per nn design futuristico e quasi eccessivo...
http://www.jamesplumb.co.uk/exhibitions.html

ZOE MURPHY
L'hacking per ZOE MURPHY si muove su di un piano più decorativo, e l'intervento si concretizza nell'uso della stampa e della serigrafia, sopra vecchi mobili anni 50, di recupero, rimessi a nuovo e resi funzionanti.
Un divertissement grafico fatto di pattern geometrici e motivi colorati, che non mutano la natura e la funzione dell'oggetto ma solo la sua apparenza.
http://www.zoemurphy.com/index.html

WOUTER NIEUWENDIJK
Se i mobili di formica bianca sono il massimo del cheap e quando li abbiamo in casa, abbiamo sempre la sensazione di arredamento standard, il designer olandese WOUTER NIEUWENDIJK crea la collezione "2D", fatta di immagini fotografiche da APPLICARE, sulle banali antine, con temi che riguardano la funzione del contenere, dando a questi elementi un nuovo slancio ironico, che si stacca dall'idea di oggetto popolare, per un HACKING puramente concettuale!
http://www.wouternieuwendijk.nl/?/Objects/2dfurniture/

IKEA HAKERS
Se comprare un mobile standard IKEA può farci sentire come in una grande community, ecco il modo per distiguersi!
Idee divertenti e inaspettate per REINVENTARE, a volte anche in modo estremo classici pezzi del design del famoso marchio, ed avere dei nuovi -hackerati- pezzi davvero "originali"!
http://www.ikeahackers.net/

INSTRUCTABLES
Si tratta di uno dei siti fra i più importanti che aiutano e consigliano come ideare e realizzare dei progetti interessanti di hacking design. Nelle sezioni specifiche di oggetti, si trovano tutorials,  materiali e idee per poter mettere a segno il proprio personale hacking.
http://www.instructables.com/

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